Il bruciatore Tandou

alex | 09/04/2024
Cannello Tandou

 

In questo articolo vorrei parlare di uno strumento, il bruciatore tandou, la cui esistenza mi è nota solo da poco tempo, ma che mi ha da subito affascinato (mi sono sempre sentito un pò piromane).
Il cannello tandou è una sorta di fornelletto ad alcool ad alte prestazioni che sfrutta il vapore di etanolo autopressurizzato.
Nei comuni fornelli ad alcool ciò che "brucia" è uno stoppino intriso di etanolo. Esso, per fornire un costante apporto di combustibile alla fiamma, viene tenuto in immersione in un serbatoio, ed entra in contatto con l'esterno solo all'estremità.
Chiaramente lo stoppino deve essere lungo a sufficienza per poter "pescare" anche sul fondo del serbatoio. Per capillarità l'alcool risale lo stoppino sino alla parte esposta alla fiamma così da tenerla sempre alimentata.

Il bruciatore tandou presenta delle componenti comuni al fornelletto classico: possiede un serbatoio per l'etanolo ed uno stoppino
La differenza sostanziale, però, sta nel principio di funzionamento: l'estremità di questo stoppino non è esposta come nel fornelletto tradizionale, ma risulta "rinchiusa" all'interno di un cilindro di ottone. L'alcool quindi non alimenta direttamente la fiamma. 

In realtà esso viene riscaldato e portato ad evaporazione. Il vapore alcoolico tende ad uscire da un apposito ugello con una pressione sempre più sostenuta: più il sistema si scalda, più vapore si genera e, dal momento che l'unica via di sfogo possibile è attraverso l'ugello (mentre tutto il resto è a chiusura ermetica), come possiamo ben immaginare si viene a creare un vero e proprio getto di vapore alcolico pressurizzato. 

Quest'ultimo alimenta la fiamma e questa, a sua volta, mantiene in temperatura il sistema consentendo la continua evaporazione dell'alcool pescato dallo stoppino.
Possiamo facilmente intuire che: fino a che c'è alcool all'interno del serbatoio, la fiamma rimane alimentata.


Un'altra caratteristica interessante del bruciatore tandou è che al di sopra dell'ugello troviamo un secondo cilindro tubolare. Questo è saldato al cilindro centrale (quello che contiene lo stoppino), consentendo un trasferimento di calore ottimale dalla fiamma allo stoppino stesso, in modo da facilitare il riscaldamento e l'evaporazione dell'alcool. Questo secondo cilindro però non è ermetico: in realtà consente un buon passaggio d'aria dalla parte inferiore. In questo modo la fiamma viene ossigenata in modo molto efficace. 

Un altro elemento che viene inserito nel secondo tubolare (appena al di sopra dell'ugello) è un anello di riduzione regolabile che crea una sorta di "strozzatura" per ottenere il cosiddetto "effetto Venturi", andando ad incrementare ulteriormente le prestazioni della fiamma.  


Come possiamo notare il bruciatore Tandou è piuttosto "semplice" nella sua complessità o, forse, è il caso di dire che è complesso nella sua semplicità. E' uno strumento che trovo ingegnoso e, nonostante si tratti di un'invenzione piuttosto datata, sicuramente può tornare molto utile in un laboratorio. 

Pensiamo che la sua fiamma è in grado di raggiungere i 1000 gradi celsius. Inoltre è alimentato ad alcool: sostanza sempre presente in un laboratorio di liuteria! (Non mi riferisco ad eventuali dipendenze, ma al contesto lavorativo)

Per ulteriori approfondimenti sul bruciatore Tandou potete vedere questo video.